jump to navigation

Provare tutte le vie April 14, 2006

Posted by pinco in politica.
comments closed

Vi ricordate che Berlusconi ha voluto in tutti i modi il rinvio delle elezioni?

Mi e’ utile annotarsi le cose, perché senno’ io me le dimentico.

Ora che succede?

Da Repubblica:

Questa versione, riferita anche da una delle persone presenti ai vertici a palazzo Grazioli, ricostruisce i fatti così. Lunedì notte a scrutinio in corso Pisanu dichiara al Tg2 che le “operazioni di voto sono state regolari”. Berlusconi lo convoca subito. Pisanu dice che non può lasciare il Viminale, si presenta a mezzanotte. Berlusconi gli chiede di invalidare il voto. Ci sono Fini, Pera, Letta, Cesa.

“Invalidare il voto”. Una cosa da niente. Come sono collegate le due notizie? Boh. Istinto.

Un altra impennata di ingegno:

Secondo i tecnici di Palazzo Chigi, infatti, sarebbe possibile un decreto per modificare la legge elettorale e “ricontare” le schede su vasta scala.

Bello. Si ricontano le schede finché non esce il risultato giusto.

Le emergenze dell’ economia April 14, 2006

Posted by pinco in politica.
comments closed

Prendiamo nota di questa autorevole voce per vedere quello che il prossimo governo (non) farà.

C'e' da rimettere in sesto l'Italia. Sono dati per prioritari tre punti, se il questo governo si cincischierà con PACS e fecondazione assistita, allora sara' ben chiaro che siamo fottuti.

L'articolo originale e' qui:

1) rimettere a posto la legge elettorale:

Una delle prime cose che la nuova e risicata maggioranza dovrà cercare di fare sarà proprio cambiare la legge elettorale, ripristinando il sistema maggioritario, magari corretto a due turni. Serve per imporre maggiore disciplina ai lavori del Parlamento che forse mai come in questa legislatura sarà chiamato a decidere non sulla base di scelte di schieramento, ma “issue by issue”, confrontandosi sui problemi concreti. […] Il ripristino del maggioritario servirà, perciò, anche a rassicurare gli investitori sulla capacità del nostro paese di risanare i conti pubblici.

2) rimettere a posto il PIL

Questo significa che, a bocce ferme, dobbiamo prepararci a un aggiustamento pari a circa due punti di Pil nei prossimi due anni.

Ogni altra operazione di spesa o di taglio di tasse dovrà trovare una copertura strutturale in aggiunta a questa cifra. Difficile farlo con una maggioranza così risicata al Senato. Ma il centrosinistra ha due vantaggi rispetto al centrodestra nel condurre questo aggiustamento: i) le promesse elettorali dell’Unione sono state più contenute di quelle della Casa delle libertà e ii) l’Unione non ha escluso a priori aumenti di tasse, cosa che invece ha fatto il centrodestra.

3) far riprendere la crescita

Le liberalizzazioni dei servizi possono rafforzare la competitività delle nostre esportazioni dato che circa la metà dei costi delle imprese è rappresentato dall’acquisto di servizi oggi forniti in mercati non concorrenziali. Servirà anche invertire la tendenza alla diminuzione della produttività del lavoro. Per incoraggiare gli investimenti in capitale umano, bisognerà trasformare la flessibilità del mercato del lavoro in un percorso di acquisizione progressiva di tutele, avendo comunque fin da subito un contratto a tempo indeterminato.

Forza Prodi, il tempo e' poco. 

Emanuele Filiberto in vista delle elezioni March 30, 2006

Posted by pinco in politica.
comments closed

Il 9 aprile 2006 e' vicine, le elezioni incombono.

E' un periodo importante per segnarsi qualche nota per vedere da che parte si butta Emanuele Filiberto di Savoia, personaggio di cui abbiamo già scritto su questo blocco note.
Questa e' del 24 Marzo 2006:

Emanuele Filiberto al San Luigi
'I politici non ascoltano gli italiani'

Per la prima volta nella storia il principe è ospite di Bologna e risponde alle domande degli studenti che lo interpellano sulla difficile fase elettorale

Ecco, vorrei chiedere ai frati che l'hanno fatto entrare a parlare agli studenti, a che titolo lo hanno invitato. Che personalità e'? Che cosa ha fatto di tanto importante da meritarsi l'onore di salire in cattedra?

BOLOGNA, 24 marzo 2006 – Emanuele Filiberto è oggi, per la prima volta nella storia, ospite di Bologna.

Al collegio San Luigi risponde alle domande degli studenti che lo interpellano su questa difficile fase elettorale e sulla competizione tra Romano Prodi e Silvio Berlusconi

Ha detto finora che non vuole entrare in politica, e lo interpellano sulla fase elettorale? Mah.

'I dibattiti tv? – commenta il principe di Savoia – Troppo individualisti, uno scontro tra due persone che non guardano avanti, il futuro è dei giovani non di quei due che a 70 anni sono quasi finiti'.

Il principe si propone leader e modello dei giovani? Come se tutti i giovani potessero permettersi di vivere facendo il presidente di una fondazione creata con i soldi che il padre ha guadagnato col traffico d'armi. Almeno stando agli appunti precedenti.

Il principe nega un futuro ingresso in politica ('La lascio a chi la sa fare'), però non risparmia un'altra stoccata ai contendenti: 'Gli italiani non vengono ascoltati ed è un peccato perchè il Paese merita molto di più'.

Quest'altro articolo e' del 29 marzo 2006:

Alcune settimane fa Vittorio Emanuele di Savoia e sua moglie Marina Doria annunciarono che in occasione delle Politiche avrebbero "sicuramente appoggiato Silvio Berlusconi".
Oggi anche loro figlio, Emanuele Filiberto, ha espresso la sua opinione in merito alla competizione elettorale e lo ha fatto nel corso di una intervista rilasciata al periodico Vanity Fair.
"No, per Forza Italia non voto – ha spiegato – però c'è l'Udc: Pier Ferdinando Casini mi piace, è in linea con i valori in cui credo: patria e famiglia".

Allora quindi si orienta verso l'area cattolica. C'era da aspettarselo. Prendiamo accuratamente nota.

Sentiamo anche il Resto del Carlino del 13/03/2006:

BOLOGNA, 13 MARZO 2006 – Visita a Bologna il 24 e 25 marzo prossimi per il principe Emanuele Filiberto di Savoia. "Obiettivo primario" del principe, si legge in una nota dell'associazione che ha fondato, "Valori e futuro", "e' incontrare i giovani, le famiglie e conoscere la realta' quotidiana dell'Italia, promuovendo i valori che animano il movimento da lui fondato".

In buona sostanza promette pane e un tetto sulla testa. Prove tecniche di regalità?

La serata- in compagnia del padre Vittorio Emanuele- prevede la prima di gala di "Scene della Vita di Mozart" e "Un Segreto d'Importanza", in onore dei Principi di Piemonte e di Venezia al Teatro comunale.

"In onore…" ???

L'incasso dei biglietti sara' devoluto all'ANT Italia e al servizio Italiano delle opere ospedaliere Mauriziane, cosi' come il ricavato del Gala di beneficienza che seguira' lo spettacolo nel foyer del teatro.

Insomma lo hanno invitato perché porta i soldi. 

Siamo in un paese  libero (per adesso) e se uno ha tanti soldi puo' darli in beneficienza, non c'e' niente di male.  Ma bisogna stare attenti che questa benevolenza non sia una strategia per mettersi in evidenza ed arrivare all'improvviso sulla scena politica nazionale. Un ritorno al potere di una classe aristocratica e', a mio avviso, un evento deleterio per i valori della democrazia che in cinquant'anni abbiamo faticosamente costruito.

Ben venga un personaggio, fosse anche un principe, che si propone con azioni e idee. Ma buttare manciate di monete tra la folla festante, e' troppo poco per meritarsi un seguito. E' troppo poco nel terzo millennio.

Cinque impegni per i cento giorni March 6, 2006

Posted by pinco in lavoro, politica.
comments closed

Ecco ancora Giavazzi, uno discutibile, ma che almeno ha coraggio.

Segnamoci questi 5 punti e vediamo che succede (dal Corriere.it):

Cinque impegni per i cento giorni
di Francesco Giavazzi

Comincerò quindi ponendo cinque questioni specifiche: l’azione di un governo non potrà certo limitarsi a questi pochi punti, ma è un modo per cominciare.
1) Per migliorare la qualità delle nostre università, l’unico modo è metterle in concorrenza l’una con l’altra. … Ma per arrivarci bisogna abolire il valore legale della laurea, come in Gran Bretagna, dove le università sono le migliori d’Europa…..
2) Per introdurre un po’ di concorrenza nelle professioni è necessario eliminare gli albi. Chi ha il coraggio di cominciare cancellando uno dei più inutili ma anche dei più difficili, l’albo dei giornalisti?

3) … S’impegna intanto a iscrivere all’ordine del giorno del suo primo consiglio dei ministri un decreto di cinque righe che disponga la decadenza immediata dell’attuale Governatore della Banca d’Italia? A Berlusconi è ormai inutile chiederlo.
4) … Chi si impegna a decurtare dai denari che lo Stato trasferisce alla Regione, non tutto insieme, basta un po’ per anno, il valore dell’Acquedotto?
5) … La Danimarca c’è arrivata eliminando qualunque ostacolo ai licenziamenti, soprattutto togliendo di mezzo i giudici e il diritto di chi è licenziato ad appellarsi ad un tribunale. … Chi si impegna ad adottare il modello danese?
26 novembre 2005

Una congiunzione astrale February 22, 2006

Posted by pinco in politica.
comments closed

Argh, segnamoci nel post-it:

Prodi: 2500 euro per ogni bimbo sotto 3 anni
«La famiglia è centrale nel nostro programma. Asili nido: realizzarne 3 mila in tre anni»

NAPOLI – Fin dalla prima Finanziaria 2.500 euro all’anno per ogni bambino fino a 3 anni di età fino al compimento della maggiore età. Inoltre un grande piano nazionale di sviluppo degli asili nido con l’obiettivo di realizzarne 3 mila in tre anni.

Cosa vuol dire questa frase in italiano? Vuol dire: tutti i bambini che al momento dell’approvazione della finanziaria avranno compiuto un’età da 0 a 3 anni riceveranno un sussidio per 18 anni.

E’ una specie di congiunzione astrale, poteva anche dire, “quelli nati nel capricorno con la luna nel cancro…”.

Cosi’ come le femministe, per emanciparsi imitano il peggio degli uomini, anche Prodi, per vincere le elezioni imita il peggio del berlusconismo.

No, ti prego, Romano, no!

Il programma della Cdl: come 5 anni fa February 17, 2006

Posted by pinco in politica.
comments closed

Dal Corriere.it :

Stesso copione stesso errore
di Francesco Giavazzi

Chi e’ questo?

Una homepage sul sito della Bocconi:

Francesco Giavazzi (Bergamo, 1949) is professor of economics at Bocconi University in Milan and a regular visiting professor at MIT. He is a research fellow and a trustee of CEPR (the Centre for Economic Policy Research) in London, a research associate of NBER (the National Bureau of Economic Research) in Cambridge (Mass) and a member of the economics panel of the Brookings Institution in Washington.

Wow. Torniamo all’articolo, non lo quoto tutto, ma e’ corto, andatevelo a leggere:

Il programma con il quale cinque anni fa Berlusconi si presentò agli elettori poteva non piacere, ma era frutto di un ragionamento coerente. Nel triennio che precedette quel voto, 1998-2000, l’economia europea era cresciuta un po’ più del 3% l’anno. Nel 2000 il tasso di crescita era stato addirittura del 3,5%, non lontano dal 3,7 degli Stati Uniti; persino l’Italia era cresciuta del 3%, non accadeva da quindici anni. I conti pubblici erano in buona salute: il 2000 si era chiuso con un avanzo di bilancio, al netto degli interessi, vicino al 6% del prodotto interno lordo (pil) e il rapporto tra debito e pil era sceso dal 117 al 111 per cento.

Quindi la mortadella non e’ poi cosi’ indigesta. Voglio dire, Prodi, nel 2001, ha consegnato a Berlusconi un paese abbastanza in salute. Non da buttar via insomma.

La strategia di Berlusconi — e del suo ministro dell’Economia, Giulio Tremonti — si reggeva su una speranza: che la crescita continuasse, consentendo di tagliare le tasse, aumentare la spesa sociale e finanziare le opere pubbliche senza intaccare gli equilibri di bilancio.

Chi visse sperando mori’ crepando.

Dopo l’11 settembre tutto apparve più difficile, a cominciare dai conti pubblici. In quel momento Berlusconi commise il secondo errore. Aveva di fronte a sé due strade: sfidare Bruxelles e procedere comunque con la riduzione delle tasse, contando, come Ronald Reagan, che il taglio fiscale avrebbe stimolato la crescita e quindi si sarebbe ripagato da solo. Oppure cambiare strategia e puntare su privatizzazioni e liberalizzazioni, misure che non costano nulla ma che avrebbero anch’esse — a mio parere ancor più che il taglio delle tasse — stimolato la crescita.

L’articolo continua dicendo che Berlusconi cioe’ il centrodestra non ha fatto scelto nessuna delle due strade.

Il programma che oggi Berlusconi propone agli elettori riproduce sostanzialmente i punti di cinque anni fa; meno tasse e più spesa, aumenti delle pensioni minime, buoni- casa, più risorse per scuole e ospedali, aiuti alle imprese, infrastrutture. Oggi però, contrariamente a cinque anni fa, quando nessuno poteva prevedere l’11 settembre, i rischi sono tanti e ben noti: il prezzo del petrolio, gli aumenti dei tassi di interesse negli Stati Uniti e ora anche in Europa, l’eventualità di un’epidemia aviaria, la possibilità che i prezzi degli immobili, troppo elevati in molti Paesi, cadano repentinamente, trascinando con sé i consumi. E quel 6% di avanzo nei conti pubblici nel frattempo ce lo siamo mangiati.

Berlusconi ha già sprecato una legislatura perché non è stato capace di cambiare strategia di fronte al mutare delle condizioni esterne. Che cosa farà questa volta se, come è possibile, l’economia europea non trascinerà l’Italia? Ripeterà che avrebbe voluto fare di più, ma che ancora una volta è stato sfortunato?

Caro professor Giavazzi, hai un cervello e lo sai usare.

Hai riordinato in modo semplice e chiaro, i pezzi che tutti abbiamo mescolati in testa.

Da oggi hai un fan.

Gli stati canaglia amano l’Euro… February 13, 2006

Posted by pallino in mondo, politica.
comments closed

La Siria  decide di abbandonare il dollaro per i pagamenti internazionali e direi che va segnato

“Tutti i ministeri e le società pubbliche dovranno da ora in poi adottare l’euro al posto del dollaro per il rimborso delle somme dovute dagli organismi dello Stato alle parti estere”, si afferma in una circolare diffusa dal governo.

Nel frattempo a Teheran tra un arricchimento di uranio e l’altro, qualcuno ha un’idea:

Inoltre, alcuni commentatori hanno suggerito che la vera minaccia dell’Iran all’economia Usa – la vera sfida all’amministrazione Bush – consista nel tentativo di mettere in piedi da parte iraniana una “borsa petrolifera” entro il prossimo marzo, iniziativa che permetterebbe di commerciare il petrolio in euro. E che sposterebbe le vendite del greggio dalla loro attuale denominazione in dollari; ciò minerebbe la valuta americana, generando gravi ripercussioni economiche.

Qualcuno avverta Calderoli di questi nuovi guasti dell’Euro, io intanto (ri)inizio a scavare il rifugio antiatomico in giardino.

Ah, già! Il giardino non ce l’ho… ops!

Emanuele Filiberto di Savoia tedoforo February 10, 2006

Posted by pinco in politica.
comments closed

Ecco un personaggio che mi preoccupa veramente.

La dura legge del post-it mi obbliga a prendere nota, anzi alcune note.

Da agi.it:

EMANUELE FILIBERTO TEDOFORO A TORINO, “ACCOGLIENZA MAGNIFICA”

(AGI) – Torino, 9 feb. – “Sono fiero di essere italiano, di tornare in Italia dopo l’esilio e portare l’emblema olimpico, simbolo di fratellanza e amicizia. E’ una sensazione bellissima, magica”. Emanuele Filiberto di Savoia, tedoforo n.94 nella lunga staffetta della fiaccola olimpica in Torino, e’ sceso dal pulmino dei tedofori alle 13.50 e 5 minuti dopo ha ricevuto l’emblema olimpico, di fronte all’ingresso della Basilica della Consolata.

“Torino e’ magnifica, l’accoglienza e’ magnifica. Non ci aspettavamo tanto affetto – e’ il commento di Marina Doria – speriamo che domani vada tutto bene – ha aggiunto – ve lo meritate“.

Cosa ha mai fatto Emanuele Filiberto per meritare questo onore? Forse meriti sportivi? Su RaiNews.it, non c’e’ niente del genere, possibile? C’e’ solo questo:

Ginevra, 3 dicembre 2003: L’improvvisa perdita di equilibrio, la moto che slitta sul fondo bagnato, una brutta caduta. Per Emanuele Filiberto di Savoia la mattinata si è conclusa male, con il ricovero in ospedale per fratture al braccio e alla gamba. L’incidente è avvenuto davanti alla casa dei genitori.

Si e’ anche sposato, e’ una cosa buona, ma tanta gente e’ sposata e non gli hanno fatto portare la fiaccola…

Roma, 25 settembre 2003: Uniti in matrimonio. La sposa ha letto in italiano la formula rituale tradendo molta emozione. Clotilde Courau era arrivata poco dopo le 17 sulle note di un ‘allegro maestoso’ di Corelli. La sposa, con il volto teso dall’emozione e lo sguardo dritto verso l’altare, accolta anche lei da un lunghissimo applauso, era accompagnata dal padre. […] Il principe, che indossa un perfetto tight non ha nascosto la tensione e segni di nervosismo dovuto alla spasmodica attesa. All’ingresso della Basilica ha accolto gli amici più intimi ed ha abbracciato calorosamente Alberto di Monaco, che sarà uno dei suoi testimoni di nozze.

Hanno anche partecipato a delle cerimonie pubbliche. A che titolo non lo dice:

Roma, 17 maggio 2003: La famiglia Savoia è giunta a Piazza Venezia poco prima delle 9:30 ed ha percorso la scalinata dell’Altare della Patria accompagnata dal vescovo Cordero di Montezemolo. L’erede di Casa Savoia ha poi deposto un mazzo di rose bianche e rosse sulla tomba del Milite Ignoto. La cerimonia, molto informale, è durata pochi minuti e intorno alle 9:40 i Savoia si sono allontanati in automobile da Piazza Venezia.

Vediamo Wikipedia:

Ma la sua irrefrenabile creatività si è perfettamente realizzata con la nascita della “Fondazione Principe di Venezia”, nata nel 2001 e dedicata alla scomparsa Regina d’Italia Maria Josè di Savoia. La Fondazione è una realtà oramai consolidata, si pone l’obiettivo di utilizzare l’arte come veicolo di comunicazione tra i popoli, un punto di incontro e di comunione di ideali che, godendo degli stimoli di culture diverse, può lasciarci stupefatti dalle meraviglie che essa può produrre.

Ha creato una fondazione, ci vogliono un bel po’ di soldi. Forse li ha avuto dal padre che sembra abbia un un attivo passato di trafficante di armi, almeno stando a questo sito e a molti altri siti:

Insomma, il signor Savoia riuscì a piazzare allo Scià una quantità di elicotteri e armi, guadagnandosi, come ogni piazzista, le sue brave provvigioni. Non tutto però è alla luce del sole, quando si tratta di armi. Il giudice di Venezia Carlo Mastelloni, per esempio, in una sua indagine sui traffici internazionali di armi raccolse documenti da cui risultava che Vittorio Emanuele, insieme al conte Corrado, non si occupava soltanto di merce regolare da piazzare alla Persia, ma anche di triangolazioni proibite dall’embargo: centinaia di elicotteri Agusta 205 e Agusta 206, sistemi d’arma e pezzi di ricambio partivano dall’Italia ufficialmente destinati all’Iran dello Scià, ma finivano in Giordania o all’Olp; indirizzati alla Malesia e a Singapore, arrivavano invece a Taiwan o nella Sudafrica dell’apartaid.

E’ un lavoro come un altro, d’altra parte.
Sempre da Wikipedia:

Ha così fondato l’Associazione Valori e Futuro, con lui sono impegnati un gruppo di amici che credono nei valori fondanti della nostra Italia, la Famiglia, il Lavoro, l’Ambiente, la Solidarietà, la Cultura e la Storia, cercando di rilanciarli e di comunicarli alle giovani generazioni che sentono sempre di più in loro il senso di abbandono e che sono oramai senza punti di riferimento.

Vedo che si vogliono dare punti di riferimento ai giovani. Un impegno concreto:

Vittorio Emanuele Savoia: Sosterremo Campagna Berlusconi

(AGI) – Roma, 25 gen – Vittorio Emanuele di Savoia e sua moglie Marina sosterranno la campagna elettorale di Silvio Berlusconi. Lo affermano i due esponenti di casa Savoia, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con il Presidente del Consiglio.

Se il centro-destra vince le elezioni di aprile 2006, stai a vedere chi ci ritroviamo tra i piedi?

Da un’intervista di Emanuele Filiberto a La7:

Prima Mastella (ospite della puntata) ti ha per caso offerto di entrare in politica? “Per adesso sto studiando l’Italia e ma la sto godendo e non ho nessuna intenzione di entrare in politica. Mi voglio occupare solo di quello di cui mi sono sempre occupato: della mia famiglia, della beneficenza e del mio lavoro.

Lavoro?

Insomma, ma la fiaccola, perché?

P.S. : ma quante mani ha?

Italia, unione, Europa, uscire. February 9, 2006

Posted by pinco in politica.
comments closed

Giusto qualche parola sparsa.

Me la segno nel caso che in futuro possa ritornare utile.

Un ministro italiano manda a quel paese un economista di fama mondiale.

This was the end of my formal remarks at the Davos panel on EMU. But, as I told at the beginning of this blog Minister Tremonti rudely interrupted me while I was presenting my Italy-Argentina comparison shouting: “Thank you for your consideration! Go back to Turkey!!!” I politely replied that I was an independent academic thinker being paid to present sensible analyses and arguments. And I also pointed out that Prime Minister Berlusconi, the boss of Mr. Tremonti, had declared in public that the “Euro has been a disaster for Italy”. At which the minister rudely interrupted me again shouting: “You are independent of logic”.

Ma lo scoop oscura il tema della serata, che a me invece interessa, di piu’ di un ministro con le mestruazioni: l’Italia potrebbe uscire dall’euro?

On Friday I was in Davos in a panel on the “Ups and Downs of EMU” (European Monetary Union) where ECB head Trichet, Italian Economy Minister Tremonti, a few other EU officials and myself were supposed to discuss the following questions: Will EMU collapse in the future? Which country will exit first? What will be the consequences of a break-up of EMU? How to avoid that? And what are the prospects for the Growth and Stability Pact? Unlike the other panelists that ignored the topic and spoke instead about all the good things allegedly associated with EMU, I took the questions seriously by considering some of the problems and risks faced by EMU and the risks of a break-up, especially for the case of Italy.

Gli ebrei, naturalmente sono tirati in ballo anche qui, bah.

A favourite taunt of Jew-haters is that Jews should “go back” to wherever. I’ve heard of Jews being told to go back to Russia, Poland and Israel. I must admit though that the “Go back to Turkey!” version is a new one on me. I suppose he didn’t realise that Professor Roubini is Jewish, and thus Tremonti was “merely” displaying his vicious anti-Turkish prejudices.

“Olimpiadi a rischio No Global” February 9, 2006

Posted by pallino in mondo, politica.
comments closed

Perchè preoccuparsi dei post-it persi quando te ne danno in continuazione nuovi da attaccare?

Ieri abbiamo parlato delle
minacce dei centri sociali oggi il ministro dell’Interno dimostra di essere in grado di leggere i giornali.

. Da una parte c’è la minaccia terroristica intesa come attentato realizzato da un gruppo legato alla rete di al qaeda. Su questo fronte, ripetono, “non ci sono specifiche evidenze” anche se il clima che si è creato nell’ultima settimana per le vignette satiriche su Maometto non mette al riparo da “possibili strumentalizzazioni estemporanee o da gesti isolati”. Pisanu ha già inviato le circolari a questori e prefetti di tutta Italia per adeguare i controlli a questa nuova minaccia.

(Repubblica)
Io speravo che i prefetti ci arrivassero da soli, ma tantè…

l secondo fronte della minaccia è quello su cui il ministro insiste da giorni, l’ultima volta ieri alla Camera: gli atti di disobbedienza e di boicottaggio – sono più di 50 le azioni contro la fiamma olimpica – di natura più o meno anarcoide. “Il timore – spiegano al Viminale – sono azioni a bassa intensità, il blocco di un corteo con Laura Bush mentre qualche metro più in là fanno esplodere una sequenza di due o tre pacchi bomba”.

(Repubblica)
intanto qualcuno decide che è il momento per diminuire la tensione…

in serata due bombe carta sono esplose nel cortile del centro sociale di Agliana: vetri rotti ma nessun ferito

Corriere
E ancora non minano le chiese dei violenti cittadini della Val di Susa…

Segniamo in attesa della prossima puntata che (temo) non starà molto…